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Si, sono un operatore sanitario
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I contenuti presenti in questo sito contengono informazioni rivolte agli operatori sanitari, in quanto si riferiscono a prodotti rientranti nella categoria dei dispositivi medici che richiedono l’impiego o l’intervento da parte di professionisti del settore medico-sanitario.
In questa Infografica puoi scoprire quali sono i sintomi dell'Insufficienza Venosa Cronica e perché è importante non ignorare le vene varicose.
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Scopri oraLa compressione prevede l’utilizzo di una benda o di una calza compressiva che consente un miglioramento del ritorno venoso del sangue verso il cuore. Il tuo medico potrebbe adottare questa tecnica in caso di gamba particolarmente gonfia, o in presenza di una ulcera aperta oppure dopo un trattamento chirurgico. La compressione serve unicamente a migliorare i sintomi ma non a guarire la malattia.
La terapia farmacologica può essere associata alla compressione e viene utilizzata per brevi periodi. Questa terapia non guarisce la malattia, serve unicamente a migliorare i sintomi.
Questa tecnica1,2,3 consiste nell’iniezione di un farmaco sotto forma liquida o di mousse all’interno delle vene superficiali o di piccolo calibro. Grazie a questo prodotto sclerosante, la vena si chiuderà trasformandosi in un cordone fibroso.
Questa tecnica è dedicata al trattamento delle vene superficiali e prevede che il medico effettui un'anestesia sulle zone da trattare e praticherà delle piccole incisioni cutanee lungo il decorso della vena. Successivamente, estrarrà la vena con l’aiuto di un piccolo uncino attraverso l’incisione fatta. Al termine dell’intervento, il medico posizionerà un bendaggio compressivo sulla gamba trattata che dopo qualche giorno verrà sostituito con una calza di contenimento.
Lo stripping è la tecnica chirurgica classica per il trattamento delle vene varicose. Questa tecnica prevede la somministrazione di un'anestesia generale o spinale, motivo per il quale il paziente viene generalmente ricoverato. Il chirurgo inserisce uno strumento chiamato stripper nella vena malata mediante un’incisione chirurgica all’inguine ed un’altra sotto il ginocchio, successivamente lo stripper verrà estratto insieme alla vena malata. Dopo l’intervento, sulla gamba e sulla coscia si possono osservare ecchimosi ed ematomi4.
É previsto un tempo di recupero piuttosto lungo la cui durata è compresa tra i 21 e i 26 giorni5. Il paziente dovrà inoltre portare una calza compressiva generalmente per 4-5 settimane salvo diverse indicazioni da parte del proprio medico.
Rispetto allo Stripping, i tempi di convalescenza e recupero relativi a questo tipo di intervento sono molto più brevi, 2-4 giorni rispetto alle 3 settimane mediamente necessarie per lo stripping. Le procedure endovascolari mini-invasive possono esseree classificate in due categorie:
Questa tecnica mininvasiva consiste nell’inserire un sottile catetere all’interno della vena malata, che verrà occlusa grazie all’azione del calore generato mediante laser o Radiofrequenza. La tecnica prevede la somministrazione di anestesia tumescente localizzata. Il paziente, se non diversamente indicato dal medico, indosserà una calza compressiva per un brevissimo periodo di tempo.
La vena malata viene occlusa mediante il rilascio di colla di cianoacrilato. Grazie a un dispositivo (dispenser) collegato a un catetere inserito nella vena varicosa, viene rilasciata una piccola quantità di colla per chiudere il vaso. Questa tecnica non prevede anestesia generale né tumescente. Il paziente, se non diversamente indicato dal medico, non indossa calza compressiva post-intervento.
I contenuti di questa pagina sono esclusivamente ad uso informativo e in nessun caso devono sostituire il parere, la diagnosi o il trattamento prescritti dal proprio medico curante. La risposta allo stesso trattamento può variare da un paziente all'altro. Consultatevi sempre con il vostro medico su qualunque informazione relativa a diagnosi e trattamenti ed attenetevi scrupolosamente alle sue indicazioni.
P. Giordana, G. Miserey, Recommandations de bonne pratique concernant la sécurité et l’environnement en médecine vasculaire, notamment pour le traitement des varices, proposées par la Société française de médecine vasculaire. Journal des Maladies Vasculaires (2014) 39, 394-408
L. H. Rasmussen, M. Lawaetz, L. Bjoern, B. Vennits, A. Blemings and B. Eklof, Randomized Clinical Trial Comparing Endovenous Laser Ablation, Radiofrequency Ablation, Foam Sclerotherapy and Surgical Stripping for Great Saphenous Varicose Veins. British Journal of Surgery Society Ltd., Wiley Online Library, www.bjs.co.uk, March 15, 2011.
Gloviczki P, et al. The care of patients with varicose veins and associated chronic diseases: clinical practice guidelines of the Society for Vascular Surgery and the American Venous Forum.JVS; May 2011.
LurieF, Creton D, Eklof B, Kabnick LS, Kistner RL, Pichot O, et al. Prospective randomized study of endovenous radiofrequency obliteration. (Closure procedure) versus ligation and stripping in aselected patient population (EVOLVeS Study). J Vasc Surg 2003;38;2:207-14.
Hinchliffe RJ, et al. A prospective randomised controlled trial of VNUS Closure versus Surgery for the treatment of recurrent long saphenous variscose veins. Eur J Vasc Endovasc Surg 2006 Feb;31;2:212-218.
“Chronic Venous Insufficiency.” Vascular Web. Society For Vascular Surgery, Jan. 2011. Web.17 Aug. 2011. <http://www.vascularweb.org/vascularhealth/Pages/chronicvenous-insufficiency.aspx>.
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